Transitare in aeroporto, di questi
tempi, senza imbattersi in flottiglie di aspiranti giovani in
partenza per l'ultrapagano, postmordernissimo rito dell'addio al
celibato/nubilato, è ormai cosa rara. In casi estremi, è possibile
assistere a partenze di celebranti non solo per la stessa
destinazione, ma persino con lo stesso aeromobile.
Quello che fino ad un decennio fa era, sì, pagano, ma tabuico, aspira oggi alla piena certificazione di categoria 'cafonal', The Cafonal Hall Of Fame - conseguenza delle politiche a basso costo nel trasporto aereo e di un provincialismo che, lungi dall'essere vinto, ha girato in tondo ed ora si morde la coda (o, relativisticamente parlando, guarda lontano, ma ciò che vede è unicamente la propria nuca di provincia).
Quello che fino ad un decennio fa era, sì, pagano, ma tabuico, aspira oggi alla piena certificazione di categoria 'cafonal', The Cafonal Hall Of Fame - conseguenza delle politiche a basso costo nel trasporto aereo e di un provincialismo che, lungi dall'essere vinto, ha girato in tondo ed ora si morde la coda (o, relativisticamente parlando, guarda lontano, ma ciò che vede è unicamente la propria nuca di provincia).
Ciò che questi personaggi da “tunnel
del divertimento” sembrano non avere capito, è roba che in un
istituto serio farebbe rischiare l'anno: di tamarri se ne hanno già
abbastanza in giro senza bisogno che noi si debba pure subire –
magari seduti davanti o dietro di noi - tutta questa ostentazione di
falli finti, denudamenti, costrizioni da extraordinary rendition,
magliette con slogan esoterico e atteggiamento da branco
(reparto uomo); falli finti, abito da sposa alla Vivienne Westwood o
– peggio – sbrindellato in stile molestia, vergogna patriarcale e
grande insicurezza (reparto donna primavera-estate). Per entrambe le
compagini, una quasi totale assenza di senso del ridicolo. E poi: gli
splendidi palestrati-lampadati-depilati-tatuati che guidano il futuro
sposo, così come le tristissime suorine dall'imbarazzo isterico che
reggono il velo delle future spose, con il loro, sottinteso, mal
esplicitato 'liberi e belli', cosa intendono quindi comunicarci, che
noi già non si sappia?
Ricordo con dolcezza quello che fu
l'unico addio al celibato cui abbia preso parte in vita mia. Bill
Clinton era alla sua prima presidenziale, quando l'amico Walter
ingravidò colei che da allora è sua consorte, e madre dei loro due
figli. A differenza di oggi, in quell'occasione si fu anzitutto in
presenza di un evento - quale è sempre lo spargimento del seme in
maniera poco controllata. (Oggi, era se non priva di eventi degni di
questo nome di certo inflazionata da eventi-bufala, manca del tutto
la motivazione di partenza. Tutti si sposano, tutti ingravidano,
festeggiano, sputtanano e rovinano). Venne organizzato, l'addio, nei
boschi, in collina. No movida, no cibo, no crudités,
no fica. Niente effetti speciali o colori ultravivaci. Anticipammo le
politiche di trasporto a basso costo con una spola delle poche
macchine allora a disposizione ed alcune Vespa (con contributo pari a
diecimila lire venne acquistato cibo e bevande). Alle dieci di sera
di un luglio indimenticabile, nel bosco era buio pesto. In sostanza
non successe niente. Ma le leggende di quella notte circolano
tutt'ora, elargendo ilarità. Perdemmo una buona parte di innocenza.
Nessuno seppe di noi. Non il pronto soccorso e nemmeno alcune delle
nostre famiglie (!). Dell'aeroporto non conoscevamo forse neanche la
localizzazione.
Non mi sembra possibile (eppure è
così) che esseri umani di ultima generazione possano non realizzare
che il futuro consorte, durante la tre-giorni, con molta probabilità
andrà orizzontale per copione e per la biblica debolezza della
carne. Come non mi sembra possibile che l'esemplare medio della
specie qui considerata goda di una tale, satanica apertura mentale da
consentire ciò mantenendo inalterati i sentimenti. Il Reverendo
Marylin Manson asserì - all'incirca ai tempi di The Golden Age Of
Grotesque - che egli non si accoppiava promiscuamente con
l'intento – reputato debole - di tradire la propria compagna:
fornicava per essere performante con quest'ultima. Ecco: non è che
sia un discorso, questo, che capiti di sentire di sovente. Scartiamo
quindi l'ipotesi numero uno: ampia libertà dei costumi
sessuali.
Non è possibile, poi, che un weekend da leoni, anche se condotto all'insegna dell'astinenza sessuale, risulti più facilmente accettabile. Il futuro consorte è chiaramente in fuga (pessimo segnale) o, peggio, succube del branco degli amiconi (altro pessimo segnale: se cedi ad una pressione per nulla paragonabile a quella che può essere sperimentata in un regime di vera convivenza, di condivisione, davvero ti attende l'inferno). Buona fortuna.
Non è possibile, poi, che un weekend da leoni, anche se condotto all'insegna dell'astinenza sessuale, risulti più facilmente accettabile. Il futuro consorte è chiaramente in fuga (pessimo segnale) o, peggio, succube del branco degli amiconi (altro pessimo segnale: se cedi ad una pressione per nulla paragonabile a quella che può essere sperimentata in un regime di vera convivenza, di condivisione, davvero ti attende l'inferno). Buona fortuna.
C'è un solo vero significato
attribuibile all'odierna ritualistica dell'addio al
nubilato/celibato: attenuare per mezzo di un'orgia di eccessi la
consapevolezza del domani di impegni adulti che ci attendono, la fine
delle assoluzioni per mezzo delle attenuanti, l'ingresso nella vita
adulta intesa come percorso di scelte dalle quali non vi è ritorno;
la fine della gratuità e della giovinezza.
Tutto il resto è noia.