Mi è capitato, qualche mese fa, di
sentire entusiasticamente descritto questo blog come
giustizialista (!): “Lui (io, n.d.r.),
vede qualcuno che non attraversa sulle strisce pedonali, scrive e gli
fa il culo.”.
Giustizialista e
permaloso.
Dovessi
basare l'attività l'attività di redazione di Sala Colloqui sul
livello di comprensione di certi suoi lettori, potrei chiudere seduta
stante.
Diceva il grande
Indro Montanelli che più si parla e più si è fraintesi. E se lo
diceva il maestro...
Sta di fatto che,
nel continuo scansare questi giudizi imbarazzanti, una certa sete di
giustizialismo ed una crescente insofferenza per lo sfregio
quotidiano del codice della strada mi hanno fatto visita.
Arona. Lunedì 11
luglio. Ore 10:12. Centro città. Sono parcheggiato in attesa che mia
moglie termini una serie di improcrastinabili commissioni. Essendo
ormai insofferente, per deformazione professionale, nei confronti di
qualsivoglia forma di attesa, impiego il tempo leggendo un libro. Il
volume: La Parola Ai Giovani, di Umberto Galimberti - testo
notevolissimo, paradossalmente, proprio per le osservazioni dello
stesso Galimberti, che di anni, però, ne ha 76. Ecco il passo nel
quale sto immerso: “Quanto all'esempio, che è l'unica cosa che
serve dai dodici anni in poi quando le parole dei genitori diventano
ininfluenti, vedendo i genitori di oggi, non mi pare ce ne siano di
molto edificanti.”.
Il tempo di
leggere queste poche, ma severe, righe ed ecco materializzarsi
davanti a me una lussuosissima macchina famigliare. Indugia. Si
ferma. Le sue intenzioni, quanto a manovre, risultano subito incerte.
Nessun segnale di direzione che venga in aiuto agli altri
automobilisti. Pochi secondi e il traffico è bloccato. Altri indugi
e, all'improvviso, la manovra risolutrice: retromarcia alla vigliacca
e parcheggio su strisce pedonali, con assoluta noncuranza di coloro
che proprio in quell'istante si apprestano ad impegnarle.
Dalla macchina
scende una donna nella sessantina: scarpe da ginnastica, jeans
e camicia. I capi d'abbigliamento sono intonsi. Dai sedili posteriori
fanno la loro apparizione due bambini, età tra 8 e 10. Se ne deduce
sia la nonna (ad altre, mostruose eventualità non voglio nemmeno
pensare). Ora la cura della donna è tutta per i marmocchi: li guida
sul marciapiede, occupato parzialmente da uno degli pneumatici,
ond'evitare loro gli sfioramenti da parte delle vetture che lei
stessa ha contribuito a bloccare. Dell'ingorgo creato, degli
impedimenti ai pedoni, delle infrazioni plurime commesse in
simultanea, nemmeno l'ombra di un pensiero. “Dai, su: andiamo a
prendere la focaccia”, dice. Destinazione: panetteria downtown
da cinque euri (!) al trancio.
Vorrei chiamare
la Municipale, ma destino vuole che il telefono sia scarico.
Quand'ecco giungere alle mie spalle una macchina dei Carabinieri, che
rallenta, svolta e...
Se ne va.
… nessuna delle stramaledette
cose che hai fatto in questi ultimi quattro anni, compresa quella di
farti ingravidare, cambierà la situazione...
Un amico
dell'Arma non perde occasione, quando ci incontriamo, di ricordarmi
che, se i Carabinieri si riducono a dirigere il traffico, allora è
davvero finita. Certo è, però, che una bella rimozione per
intervento della pattuglia avrebbe dato vita ad esultanze da stadio.
Ecco. Come ho
detto in apertura, è certo che io predichi al vento e che, con molta
probabilità, me lo meriti. Ma consola constatare che questo
desolante destino è condiviso anche da una mente eccelsa quale
quella del professor Galimberti.
Ancora. È
probabile che i marmocchi scarrozzati da nonnina siano esseri
superiori che, vuoi per evoluzione psicologica vuoi per il coraggio
di una seria psicoterapia, in età adulta saranno in grado di
scostarsi radicalmente da questi aberrazioni del comportamento
civico. Ma è anche vero che dal banano fioriscono banane, ed è
impresa ardua modificarli affinché diano mele.
Certe figure
parentali, a volte è meglio perderle che trovarle.
...non era mia intenzione farlo
davanti a te. E questo mi dispiace. Ma puoi credermi sulla parola,
tua madre se l'è cercata. Quando sarai grande, se la cosa ti brucerà
ancora e vorrai vendicarti, io ti aspetterò...
P.S. Le citazioni
in corsivo sono tratte da Kill Bill Vol. 1, di Quentin Tarantino;