martedì 12 settembre 2017

MAMMA MIA! Quando tua madre prevarica.


Mi sia concessa qualche parola su mamma Anna, quella che, scritta una lettera aperta a Lorenzo Jovanotti, imputandogli ironicamente – dice lei – la sterilità della figlia (Caro Lorenzo Jovanotti, sappi che ti ritengo in parte responsabile del fatto che io non sia ancora diventata nonna.”), sta godendo del suo momento di celebrità web, con tanto di apprezzamenti e attacchi all'insegna della cattiveria gratuita – o cyberbullying.
A parte la morbosità di una madre che, ironicamente o no, si occupa della vita sessual-riproduttiva, sessual-godereccia o sessual-sentimentale della figlia, è chiaro che pargoletta, in casa, non deve aver trovato molte alternative discografiche al Jovanotti. Un mio professore delle superiori – stronzo, ma sempre sul pezzo, colto e competente – disse, a riguardo dell'allora nascente fenomeno Cherubini: “Se ascolti Jovanotti, te lo meriti.”. È l'equivalente musicale del fenomeno Volo, sebbene quest'ultimo sia di più recente fabbricazione: se è questo che mamma e papà ti fanno trovare sugli scaffali della libreria, hai voglia risalire.
I miei gusti musicali, in famiglia, non sono mai stati oggetto di condivisione (troppo estremi, troppo sofisticati per un contesto musicalmente analfabeta). Me la immagino proprio, mia madre, che scrive una lettera a, che ne so, Tom Araya (“Sa, signor Araya, penso sia colpa sua se la fedina penale di mio figlio, che ascolta incessantemente la Sua musica, è lunga come uno scontrino dell'Ikea”, ecc., ecc.). Ma è questo il punto di forza psicologico dei gusti musicali di gioventù: ti differenziano da mamma e papà. Ti offrono una prima opportunità in quella direzione. Qui siamo di fronte, invece, ad una coppia di genitori che lungi dal deprecare i gusti della figlia, si sostituiscono a questa scrivendo al suo idolo, e se ne vanno a celebrare l'anniversario di matrimonio a Cortona (paese di residenza del Cherubini). Non posso, in questo frangente, esimermi dal citare che questo tipo di dinamica è stato tecnicamente descritto da Massimo Recalcati ne Le Mani Della Madre, al capitolo La Madre Narcisitica. Buona lettura, quindi.
Mamma Anna si lamenta - sempre ironicamente, dice lei – dell'eccessiva idealizzazione del partner maschile riscontrabile in ogni santo disco di Jovanotti. Intanto, per fare l'ironica, ha in tal modo affermato che i dischi dell'idolo di sua figlia sono tutti uguali, profetizzando persino che tale sarà il prossimo (Tu, caro il mio Lorenzo, che fai? Pubblichi un altro cd….e allora dillo che vuoi rovinarci!”). E difatti, per scongiurare questa gufata, il sito web di Radio DeeJay - l'emittente che, lanciato il Cherubini 30'anni or sono, ne detiene da allora una considerevole quota azionaria - è corsa a comunicarci che questo disco sarà prodotto da niente meno che Rick Rubin, re Mida della produzione, l'eminenza grigia dietro molti tra i più importanti dischi degli ultimi 35 anni. Insomma: una serie di porte viene spalancata con sconsiderata irruenza.
Dal momento che Rick Rubin ha effettivamente prodotto alcuni tra i miei dischi preferiti di sempre, mi sembra proprio che noi si sia di fronte alla conclamata fine dell'innocenza. Se un personaggio come lui, dopo avere firmato registrazioni eccellenti per Run DMC, Slayer, Damien Rice, Metallica, Red Hot Chili Peppers, The Cult, Johnny Cash, God Lives Underwater e quanto altro di meglio vi sia in circolazione; se un personaggio così, dicevo, finisce col produrre l'ultimo disco di Lorenzo (non il personaggio di Guzzanti: Cherubini), significa che, una volta staccato l'assegno secondo le istruzioni impartite, il signor Rubin è disposto a produrre anche il complesso dell'oratorio e vaffanculo a tutto.
A chi la pensa come me, mamma Anna ha dato del “leone da tastiera”, definizione - questa sì – ironica, ma non in grado di metterla a sufficiente riparo da critiche fondate.
Dopo attenta valutazione, invece, di concerto con il proprio ufficio-stampa a camere riunite, è giunta, immancabile, la risposta di Jovanotti, a sostegno – figuriamoci – dell'incompresa mamma Anna. Entrambi a sottolineare che si trattava di uno scherzo, naturalmente non compreso da tutti quelli come me.
Ma non è quello che faceva, a giorni alterni, Silvio Berlusconi quando ci amministrava? Non era sempre il fraintendimento a caratterizzare la nostra disapprovazione alle sua 'barzellette' – ricordate? -?
Dov'erano, a quel tempo, Jovanotti e mamma Anna? Occupati, forse, a contattare il signor Rubin?

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