Charlie Hebdo
Ha fatto discutere la vignetta del
settimanale satirico sul terremoto in centro Italia. Fiumi di parole
e nessuna vera analisi critica dei
contenuti. Tranne quella di Daniele Luttazzi – passata naturalmente
sotto silenzio-stampa (a riprova che gli ordini di Berlusconi valgono
ancora oggi come encicliche papali). Ditemi perché, se è sensato
chiedere lumi ad un politologo quando non capiamo un cazzo della
politica nostrana, non lo è rivolgersi ad un autore satirico quando
non si capisce una battuta? Quella di Luttazzi è una spiegazione
chiara; diretta; compressa in un lessico appropriato; capace di
fornire anche agli sprovveduti criteri di lettura affidabili. Andate
a leggerla: ne uscirete arricchiti. Pochi sono in grado di interpretare il
presente come fa Daniele Luttazzi per mezzo della propria tecnica
satirica. Che la televisione italiana tutta abbia estromesso un
talento come il suo, la dice lunga sulla condizione
ideologico-culturale della televisione italiana. Tutta.
Il Ciclone
A Radio Deejay hanno definito “film
storico” Il Ciclone di Leonardo Pieraccioni. Motivazione: il
dicembre prossimo la pellicola compie 20 anni. Un po' come quando ti
dicono che a diciotto sei 'maturo'. Pieraccioni come Bergman, quindi.
Mi rendo conto della sterilità di questa mia nota scritta: nulla
di diverso da quanto qui riportato verrà mai partorito dall'emittente di Via Massena. Il suo pubblico è fatto così: persone che
concepiscono la storia come serie di avvenimenti seguiti alla loro
nascita. Il compleanno come anno zero. Come per Gesù Cristo. Ciliegina
sulla torta: al fine di celebrare lo 'storico' genetliaco, il film è stato
proiettato sulla facciata della basilica di Santo Spirito, a Firenze,
lo scorso dodici settembre. Leonardo Pieraccioni, dal suo, ha fatto
sapere che l'intenzione 'registica', dietro allo sforzo di 20 anni
fa, era quella di fornire allo spettatore uno sguardo non tanto sulla
vita in Toscana, quanto sull'Italia “nel suo insieme”. Io, che in
questi 20 anni, non sono mai riuscito a liberarmi della sua visione
(del film, ma anche di Pieraccioni stesso), non ricordo, in sala,
spettatori confusi, convinti di assistere ad uno stralcio di vita
dello Jutland o della Danimarca “nel suo insieme”. Ad ogni modo,
grazie, Leonardo. (Nota a margine. Avete notato l'evoluzione del
clero quanto a costume sessuale? Nessuno ha più niente da dire, nel
proiettare in faccia ad un edificio sacro sequenze di donne
semivestite e sudate, impegnate nella sensuale danza flamenco. Visione consigliata: Spotlight, di Tom McCarthy).
Nostalgia Canaglia
Filo diretto con gli ascoltatori nel corso della rassegna stampa del mattino di Radio Rai 3. Con voce commossa una radioascoltatrice notifica il conduttore dell'immenso piacere provato nel rivedere Cesare Salvi (!) alla recente reunion dei dalemiani qualche settimana fa. È proprio un paese di nostalgici e di retrogradi, il nostro. Come si può provare piacere di fronte a simili riesumazioni? Chi è in grado, senza pensarci a lungo, di citare un provvedimento, una legge, una battaglia, una qualsiasi azione o frase per i quali uno qualsiasi dei politici nostrani degli ultimi 25 anni verrà certo ricordato e rimpianto? Nonostante questo, con persone così condividiamo la cabina elettorale. Emotivi politici. Sapete che ha detto Clint Eastwood recentemente? Che a correre per le presidenziali avrebbe voluto Chesley Sullenberger, il pilota che 2009 ammarò magistralmente nell'Hudson salvando le 150 vite di cui era responsabile – e figura sulla quale si incentra il suo ultimo film. Marchetta? Certo. Sparata? No. Nonno Clint ci ha dato, qui, gli unici hashtags sui quali si dovrebbero concentrare tutte le nostre riflessioni social: civile e responsabile. #civile, #responsabile. Meditate, gente. Meditate.Bridget Jones' Baby
Ecco un bel film per l'italietta del
Family Day, che si appresta ora ai festeggiamenti nello
spinoff dedicato alla fertilità. È proprio vero che, se un
grande come Colin Firth non può permettersi di rifiutare una simile
indecenza, a livello di grande-produzione, la libertà artistica è
inesistente - e che, anche nell'Inghilterra della Brexit, se
non fai un figlio, ti rompono i coglioni. Il caso vuole che da noi il
film esca a ridosso del Fertility 'Fuckin' 'Day. (Ricordate il
prologo di Magnolia? “Queste strane cose accadono di continuo.”.).
Nel cast anche Patrick Demsey, lo Stranamore di Grey's
Anatomy, stanco delle scopate in corsia. Di chi sarà il
marmocchio? Grey's Nursery. Shit, Actually.