MUSICA NUDA
Centro Eventi Il Maggiore
Verbania (VB)
20/07/2016
Della considerazione di cui gode
Musica Nuda, il duo di Ferruccio Spinetti e Petra Magoni, è indice
l'inserimento nel cartellone del Midsummer Jazz Festival di
Stresa, a fianco di nomi del calibro di Jack Dejohnette, Carla Bley e
Ray Hargrove, dichiarati dallo stesso Spinetti “i musicisti che io
e Petra più amiamo ascoltare.”. (Premetto che questa, data la
collocazione all'interno di un blog, è recensione redatta nei
panni dello spettatore, e non del critico – figura, la prima, che
però ben si addice a descrivere l'incanto, a tratti persino
infantile, di un concerto di Musica Nuda, considerato che
l'aspetto musicale è già stato ripetutamente e giustamente valutato
nelle sedi specializzate).
Già ospiti a Verbania nel 2010, la
rassegna li ha accolti nel nuovissimo centro eventi polifunzionale Il
Maggiore, quasi a testimoniare, per mezzo di una sede appropriata,
l'indiscutibile crescita artistica e consensuale di questa formazione
(duole constatare, invece, la diversa considerazione da parte del
capoluogo di provincia che, sei anni fa, fece suonare Magoni e
Spinetti esattamente lì dove oggi poggiano le fondamenta de Il
Maggiore, e che allora era un'area dismessa, all'aperto, malarica per
il convergere sul luogo delle acque del lago e di un suo affluente,
luogo periferico ed ai più invisibile).
Assistere ad un concerto di Musica
Nuda, è un po' come trascorrere la villeggiatura sulle pendici di un
vulcano attivo (non me ne voglia Ferruccio Spinetti, che è campano,
e potrebbe vedervi qui un attacco alla Sgarbi/Salvini: non puoi
apprezzare Musica Nuda se ami Sgarbi e Salvini). E questo per
effetto, principalmente, della voce di Petra Magoni. Nel suo assoluto
controllo del mezzo sonoro questa cantante nasconde una vitale,
primitiva potenza lavica, pronta ad esplodere una volta a voce calda.
Si contorce, si accascia, scalcia ritmica, avanza le pelvi e divarica
le gambe, compiendo insomma ogni movimento consentito al fine di
ottenere un parto fonetico ottimale - e riuscendovi. Personalmente
non ho mai avuto esperienza dal vivo di una cantante come Petra
Magoni. Quando la sentii, io, floydiano, sei anni fa, attaccare con
la voce il solo di Another Brick In The Wall nello stesso registro
utilizzato da Dave Gilmour con la chitarra, ebbi per un attimo la
sensazione di trovarmi di fronte ad una mostruosità. La voce di
Petra Magoni è materia che non abbonda, in ambito musicale. A parte
il ventaglio di soluzioni vocali cui si è appena accennato, regala,
dal vivo, le meraviglie – l'incanto – del verso sussurrato, dello
scatting rapidissimo e leggero, dell'impennata in grado di
ritrovare subito l'equilibrio dinamico adeguato al momento musicale.
E del divertissement quando affronta la canzone anni trenta o
le hits da varietà. Per chi è stanco di certe urlatrici
nazionali – e chi scrive lo è -, Petra Magoni è antidoto e cura.
Avendo, per chiara scelta stilistica,
ridotto la musica ai suoi minimi denominatori (una eliminazione di
Gauss improntata artisticamente), l'accompagnamento di Ferruccio
Spinetti è assolutamente all'altezza del progetto, incessante e
sfiancante (lungi dal pretendere per sé pause esecutive, a metà
concerto si è lanciato in un solo che chi scrive ha riconosciuto
come variazione su Fragile di Sting), anche quando si limita
ad un basso fondamentale. Poco rimane da fare, sullo strumento, dopo
una prestazione così. È intonato (altro particolare non
segretabile, in duo), con un suono pieno e rotondo. Italico.
Ciò che impressiona maggiormente, se
già si è avuta esperienza di questa formazione, è la crescita
musicale dei due (si tenga presente che si parla, qui, di valori
millimetrici: giocandosi, questo incontro, ad un livello artistico
alto e in una formazione impietosa quale il duo, è un po' come
parlare del decimo di secondo sul quale si stabilisce un record
mondiale ai giochi olimpici. O della differenza che passava tra i
Lakers di Magic Johnson e i Bulls di Jordan).
Intrattiene il pubblico per un'ora e
mezza ininterrotta, Musica Nuda. L'incanto cui si è fatto
riferimento in apertura, consente magicamente di distogliere la
nostra inconscia attenzione dagli orrori macroscopici di questi
tempi, dalla Promenade des Anglaise al Bataclan, passando per il
dramma non trascurabile dell'essere giovani nella Turchia anno 2016.
Ecco perché musica Nuda è una
realtà musicale di nicchia: antepone la bellezza e la sofisticatezza
– rara – di una cosa piccola al conturbante rappresentato da
tutto quanto è facile urlare, enfatizzare pubblicamente, esagerare
ed esibire. Ha la raffinatezza di un piccolo cristallo, opposto ai
falsi, volgari bassi profili fatti di smoking bianco con
sombrero.
E perché sono italiani purosangue.
Da sentire.
Nessun commento:
Posta un commento