[…], in
questa Nazione, non ti aggiungono centimetri al cazzo.
(The
Departed, di Martin Scorsese)
Un uomo e una
donna, dovrebbero raccontare di sé soltanto ciò che gli altri hanno
diritto di sapere.
(Sergio
Romano, Memorie di un Conservatore)
L'amico Alex B. - grazie di esistere,
direbbe Eros -, ha colto nel segno anche questa volta: “Quello che
mi colpisce del tuo blog è la quasi totale mancanza di
commenti”. Touché.
L'osservazione è pertinente. Chi
tiene un blog, lo fa essenzialmente per due motivi: la spesso
malcelata convinzione di saperne un po' di più della media
nazionale, e la ricerca di una gratificazione narcisistica al limite
del patologico. Come Belen. Ma per mezzo di altri attributi.
Gli sta in culo che nessuno se lo
caghi – no?.
Ecco allora un elenco sommario, non
gerarchico, dei potenziali motivi per cui questo blog non
stimola commenti (e che, paradossalmente, dovrebbe servire a
stimolare la discussione [sì, buonanotte. . .]):
- il blog fa cagare;
- il paese è distratto dal voto sulla Cirinnà;
- nel blog non c'è fica;
- i contenuti del blog sovrastano la tenuta intellettuale dei suoi lettori;
- mancano collegamenti a giochi del cazzo come Candy Crush Saga;
- non rappresenta un'attrattiva per il mondo 'etero';
- non rappresenta un'attrattiva per il mondo 'omo';
- non rappresenta un'attrattiva per il mondo 'trans';
- l'autore del blog vorrebbe sopprimere Emily Ratajkowski – e tutti i suoi followers;
- l'autore del blog odia Checco Zalone e gli haters;
- l'autore del blog pensa che il Papa dovrebbe scomunicare Jovanotti;
- i lettori del blog sono tutti ex dell'autore, incazzati neri per il fatto che questo si è impegnato nella famiglia tradizionale;
- un complotto dei Servizi nei confronti del blog mira ad escluderlo dal dibattito nazionale;
Nonostante questo, nonostante cioè
vi sia carne al fuoco per un reggimento di pseudo polemizzatori e
trolls , gli spazi per i commenti sono vuoti come le chiese
nei centri urbani.
Vedendo, poi, quali infimi – ed
infami – posts vengono commentati, beh: qualche sospetto
sorge.
Invidia, assenza di senso critico,
mancanza di un'opinione, paura di esporsi: non so davvero, esclusi i
motivi in elenco, cosa determini tale insuccesso. Sta di fatto che
nell'arte della creazione di muri di gomma, noi italiani siamo
maestri. Perché questo è, il lasciar cadere nell'indifferenza ogni
argomento, dal più caro al più detestabile: la risposta uguale e
contraria di un muro di gomma.
Certo che chi scrive vuole essere
letto e compreso! Non salvare il mondo, bensì accendere una
discussione che partendo dal molto personale approdi al molto
generale (generalista), e possa essere di contrasto alla tristezza e
alla solitudine del quotidiano.
Continuerò, allora, a blaterare da
solo, come sto facendo ora, e come quei senzatetto che hanno
oltrepassato confini dell'esistenza sconosciuti ai più. Continuerò
perché mi piace. È una forma efficace di igiene mentale. E forse
scoprirò in persone e luoghi impensabili una sensibilità
per l'ipermoderno davvero sorprendente.
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