domenica 18 marzo 2018

VIA COL VENTO. Le parole della politica che non sa perdere.


Sinceramente: vorrei poter disporre di un coraggio sfacciato. E, sfruttando tale caratteristica, poter dare addosso, verbalmente o per iscritto, a Renato Brunetta. Attaccarlo su fattori discriminanti quali altezza, tono di voce, sguardo, capigliatura, vestiario e tutto quell'apparato paralinguistico tipico dei cosiddetti 'bracci destri' di questo paese (così tanto misero da nemmeno più meritare la maiuscola).
Ma va da sé che non sono un bastardo. Come direbbe il sergente addestratore Hartman: “Io sono duro, però sono giusto.”. Di conseguenza mi limiterò, per quanto possibile, ai fatti.
“Salvini non è il leader del centro-destra: è semplicemente il leader del partito che all'interno del centro-destra ha avuto più voti.”
Prestare fede ad una simile dichiarazione – pronunciata da Brunetta e passata dal radio-giornale di RAI3 (16 mar, edizione delle 18:45) senza un briciolo di chiosa – significa avere abdicato all'ascolto critico, attento, al senso delle cose. Significa avere ceduto ad un immaginifico mediatico che, per mezzo di una tecnica comunicativa fumosa (quella in analisi è una semplice contraddizione, ma recitata con tono confidenziale), assolve alla funzione sua propria di plasmatore dell'opinione pubblica corrente. E, dulcis in fundo, significa essere dei fessi irrecuperabili (esattamente la tipologia di persona della quale si alimenta la fuffa, intesa come chiacchiera al livello massimo, incanto che si pone ben oltre la linea di confine della fake news).
Chi ha votato Forza Italia, a parte il discutibile gusto eufonico sul quale si è già discusso nei decenni passati, ha consegnato la vita civile di noi tutti a persone con questo livello di responsabilità. Per costoro, per simili politici, non c'è visione futura. non c'è prospettiva: solo il qui-ed-ora, visione delle cose appiattita sul presente, funzionale al mantenimento del potere ad ogni costo.
Sostenere una simile posizione, e cioè che Matteo Salvini, con il suo 18% di consenso, non abbia titolo alcuno per pretendere a ragion veduta la guida dell'eventuale coalizione di centro-destra, è come dire che una delibera dell'assemblea condominiale, regolarmente passata con la prevista maggioranza del 51% degli astanti, può essere considerata carta straccia da me, per esempio, in quanto proprietario dell'appartamento più grande - esattamente l'atteggiamento fallico e machista tenuto da FI attraverso Brunetta.
Negare al paese la possibilità di un governo, per quanto sgangherato come quello che potrebbe uscire dal coito Di Maio-Salvini, e fare ciò per rispondere a logiche padronali (si ha infatti l'impressione che Brunetta non decida nulla: semplicemente, prende ordini) fornisce, almeno a coloro davvero attenti alle parole, la tara di questa regione del potere italico: 3 euri di confezione, 50 centesimi di frutta.
Fatti i dovuti calcoli, quindi, e persino operate approssimazioni per difetto, risulta facilmente verificabile che 18 è il 51% di 35. Salvini è quindi, “all'interno del centro-destra”, l'esponente di maggioranza, con buona pace – sebbene improbabile – di Brunetta.
Questi politicanti, così palesemente maldisposti ad accettare la sconfitta in ogni sua forma, dimostrano un'età mentale che si discosta per gravissimo difetto da quella anagrafica. Vi scorgo atteggiamenti non difformi da quelli di mia figlia, che a cinque anni e mezzo ha le stesse difficoltà, e devo quindi rendere vittoriosa ogniqualvolta noi si giochi insieme.
Qui si parla di persone di 80'anni (non dimenticate che il padrone di Brunetta è un ottuagenario, un Benjamin Button cui non è stata data la fortuna di rigenerarsi in Brad Pitt), persone a diretto contatto con la morte che ancora si prodigano per detenere una qualsivoglia fetta di potere e, per ottenere ciò, non si fanno scrupolo di tenere il paese in stasi governativa. I problemi degli altri possono attendere.
Detto ciò, esiste in quello stesso paese un 14% che, di questa compagine così straordinaria nel suscitare imbarazzo, ne supporta ed apprezza l'azione. Sarebbe bello conoscerne la composizione nel dettaglio, vedere con occhio scientifico il tipo umano che in una siffatta forza si riconosce.
Personalmente, è un dato del quale sento di essere già a conoscenza.
È dedotto dall'osservazione e dalla frequentazione forzata.
E, quello che vedo, non mi piace per nulla.

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