martedì 17 ottobre 2017

MERAVIGLIOSE CREATURE. Il video di 'Creature Comfort' degli Arcade Fire.


Un critico di Time Magazine ha una volta definito gli Arcade Fire un incrocio tra i Clash e il Cirque Du Soleil. Centro perfetto.
Per Terry Gilliam, che ne ha curato la regia dal vivo in occasione di un concerto, si tratta di “ musicisti giovani e talentuosi”. E detto dall'ex Monthy Python...
E poi c'è Tarik Minou, visual artist con collaborazioni al fianco di Moment Factory, i geniali super-nerds ideatori di allestimenti di metafisica bellezza come Lights In The Sky e Tension 2013, creazioni al cui confronto le megalomanie di bands come U2 e Coldplay si riducono a giocattoli per bambini.
Ma cosa accomuna questi nomi: Arcade Fire, Tarik Minou, Moment Factory? È presto svelato: tutti loro sono canadesi dell'area di Montreal.
Dalla notte dei tempi, i circoli intellettuali ed artistici sono risultati essere frutto di germinazioni che, originanti dalla figura del cosiddetto padre fondatore, sono concresciute in loco, conferendo loro una precisa connotazione e collocazione geografiche. Classicismo, romanticismo, impressionismo, circolo di Vienna, gruppo dei sei, dadaismo, modernismo, jazz. Salisburgo, Vienna, Parigi, Zurigo, Trieste, Chicago.
Ed oggi, anno 2017, Montreal, Québec.
Questa comunanza, per tornare ai protagonisti del post, non può essere un caso. Siamo di fronte ad un movimento di arte video-grafica senza – o con pochi – precedenti. I nomi che ruotano intorno a quest'area, e quelli che ad essi si affiliano, producono da anni vere e proprie opere che, ibridando musica, immagine e danza moderna, si pongono come e veri e propri fulcri di influenza ed avanguardie di comunicazione.
Esattamente le caratteristiche di Creature Comfort, il bellissimo videoclip degli Arcade Fire per la regia di Tarik Minou.
La location è al chiuso, un non luogo dove i nostri appaiono in tenuta da concerto. Siamo in assenza di pubblico, ma l'illuminazione (rigorosamente luce bianca a rompere un buio altrimenti totale) è quella tipicamente stroboscopica impiegata negli spettacoli dal vivo. Quattro di loro stanno ordinatamente disposti in campo, li vediamo cioè impegnati a suonare. Il cantante, in primo piano, impalla invece sistematicamente la visuale per l'intero brano, camminando dentro e fuori campo. In mano non ha un microfono, bensì una torcia led, accesa, impiegata a guisa. Giungono i primi versi, e con essi i sottotitoli a scorrimento, stile Times Square, con il testo della canzone. Si va avanti così per cinque minuti scarsi, fino a quando il brano non termina in quello stesso buio totale rotto agli inizi dal martellare del sintetizzatore. Fine.
Il testo di Creature Comfort - titolo di difficilissima traduzione - si incentra sul tema del narcisismo dell'apparire (Stand in the mirror and wait for the feedback). E dell'apparire non per come ognuno di noi è o sente di voler essere, ma per come entità terze ci vogliono vedere (il web, la televisione, i conoscenti, la famiglia, a volte persino la scuola). La sofferenza, da parte della protagonista del brano, nell'apparire corrispondente alla visione altrui (God make me famous / if you can't just make it painless), è qui accentuata dall'incapacità, dalla mancanza di sensibilità, di coloro a lei più vicini, a comprenderne i segnali (She told me she came so close): il grido disperato, il bisogno di trovare l'alternativa a questa eterodirezione della propria persona ed il 'conforto' di una presenza amica (it's not painless / She was a friend of mine), di una persona in carne ed ossa.
Rancori, suicidio, conformismo, cecità ai valori che ci circondano (Born in a diamond mine); ma anche speranza, ricerca della propria identità. Sono temi di rilevanza assoluta. Tutti.
La camminata nevrotica ed incessante di Win Butler, cantante degli Arcade Fire, è la chiave di lettura di questo videoclip. Trasmette un'urgenza comunicativa di assoluta efficacia e genialità. Trascende ogni forma proprio di quel doloroso apparire narrato nel testo (osservate:i primi versi sono cantati fuori inquadratura). I sottotitoli evidenziano nello spettatore l'incapacità di noi moderni ad ascoltare e comprendere le parole che ci sono rivolte. Come in molta dell'odierna informazione, lo scorrere della notizia nella notizia sembra l'unico modo per attivare la nostra attenzione e la nostra sopita sensibilità.
Ma in questo video – prestate attenzione – i due messaggi, il testo ed il sottotitolo, coincidono.
Penso non si possa pretendere, da un'opera d'arte, maggiore speranza – e bellezza - di questa.

Nessun commento:

Posta un commento