venerdì 2 marzo 2018

CANNIBAL HOLOCAUST. Preghiera Per L'Autoeliminazione Della Classe Politica (Odierna).


Questo non è l'editoriale di un apprezzato – o prezzolato – giornalista.
Questo è il pensiero di un cittadino che domenica prossima sarà chiamato a decidere, in cabina elettorale, per una buona fetta del suo futuro prossimo. Suo come della sua famiglia, e di un'altrettanto consistente porzione di connazionali.
Compito ingrato, per un individualista. Ma ugualmente sentito come dovuto sotto il profilo morale.
Non parlerò qui male della nostra classe politica, presa in esame per come costituita dell'era Monti ad oggi. Troppo facile. È come picchiare Qui, Quo e Qua. Mi limiterò a serbarle un giudizio di inaffidabilità, citando impropriamente Indro Montanelli: se dichiara, essa, che oggi è giovedì, meglio pensare subito si tratti di mercoledì o venerdì.
Detto questo, ritengo che nessun voto, prima di questo, sia stato all'insegna della disperazione, per ciò che riguarda non solo la scelta di candidati e schieramenti, ma proprio per il clima sociale nel quale molti elettori, tra cui chi scrive, si trovano ad operare questa scelta.
Il gigantesco David Foster Wallace, che non finirò mai di citare per le parole sempre esatte ed accorate che ebbe a scrivere in vita, sentenziò già all'epoca della campagna di John McCain (anno 2000) che “non è mai esistita una generazione di giovani elettori a cui della politica e dei politici sia fregato meno della vostra.”. Io, che giovane lo ero a quel tempo, posso confermare. Vale anche da noi. Eccome! E da quanto mi è dato da vedere, e soprattutto sentire, la generazione cui è stato passato il testimone ha così tanti e diversi problemi da poter persino divenire aggressiva, qualora ci si permettesse di avanzare questa pacata e fraterna osservazione.
Dal momento, però, che mi appresto a votare, turandomi il naso (ecco qui tornare, ancora, il fantasma del vecchio Indro), un formazione che si dichiara antropologicamente superiore (atteggiamento che in un contesto diverso da quello pre-elettorale darebbe vita ad una rissa, questa sì, di antropologica supremazia) e che non mi piace, è doveroso svelare la logica dietro tale scelta.
Sono sempre sta molto colpito dalla natura predatoria della classe politica. Sinceramente ho appreso, e compreso, molto più su di essa attraverso i documentari del Discovery Channel che per mezzo degli editoriali di Giovanni Sartori. L'alibi unico a sua disposizione è che a tale livello di aggressività contribuisce l'ambiente politico stesso, e quindi marchiare e difendere il territorio diventano moduli comportamentali legati alla sopravvivenza e al proseguimento della specie.
Detto ciò, colpisce il vedere degli squali bianchi, quali quelli che la politica nostrana vanta al proprio interno, in preda al terrore non solo quando messi fronte al Movimento Cinque Stelle (nome più imbarazzante non poteva essere trovato, bisogno riconoscerlo), ma anche solo all'udirne il nome. Sono persone, queste, che, di norma, non temono nulla, di un opportunismo capace di contemplare l'antropofagia, se giustificata dai fini. Eppure la visione di questo spauracchio politico, attiva in loro tutte le difese praticabili.
Questa inqualificabile classe politica ha quindi anch'essa un tallone d'Achille (la psicologia questo lo ha capito fin dalla sua fondazione: siamo noi in ritardo, con il falso mito dell'infallibilità). Impegnata da diversi, troppi anni nella gestione di conflitti endogeni, e per questo del tutto indifferente alle problematiche del cosiddetto paese reale, la scopriamo ora seriamente preoccupata per la propria sopravvivenza, che sente minacciata da quelli di Grillo.
Ignoro per quale motivo la minaccia sia avvertita come concreta. Ma so che questi sono conflitti che vanno risolti: nell'immediato e dalle sole parti in gioco.
Domenica prossima voterò Movimento Cinque Stelle perché ritengo che di maschi territoriali ve ne debba essere uno e solo uno.
È una logica pericolosa, la storia ne offre esempi dolorosi. Ma al momento, il piacere primitivo del vedere certe facce sbranate vive dai contendenti il territorio mi aggrada e sembra rispondere ad un processo selettivo auspicabile e necessario.
Buona fortuna a tutti.

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